TEST ANTIDROGA: I GENITORI CHIEDONO AIUTO AI LABORATORI ANALISI

Il Dott. Mirko Maffei, direttore del Laboratorio MARE.A

«Mio figlio si droga?» È il dubbio che assilla ogni genitore. Adolescenti e sballo. Il tema è tornato alla ribalta di recente, dopo il suicidio di un 16enne ligure, scoperto dalla Guardia di Finanza con alcuni grammi di hashish. Per mamma e papà è un vero tormento: chissà se anche i loro ragazzi fanno uso di spinelli o di altre sostanze… Quando la classica perquisizione della cameretta non basta, ecco entrare in gioco la scienza. La procedura è semplice: basta una provetta con un po’ di pipì o una ciocca di capelli. Anche nella nostra provincia esistono diversi laboratori di analisi che si occupano di test nel campo degli stupefacenti e le richieste da parte delle famiglie riminesi non mancano di certo.
“Noi forniamo l’apposito contenitore e loro ci portano la ciocca di capelli” – spiega il Dott. Mirko Maffei, del laboratorio MARE.A srl di Cattolica, uno degli unici che offre il servizio di analisi del capello – “in alcuni casi se la procurano di straforo, strappandola nel sonno o recuperandola da spazzole e lavandini. Di recente ai genitori preoccupati per il figlio si aggiungono anche fidanzate e mogli. Magari hanno notato qualcosa di strano nel partner, e naturalmente vogliono verificare i loro sospetti. Il test costa 135 Euro, ed è in grado di rivelare tracce di eroina, cocaina, morfina, codeina, marijuana, hashish, ecstasy, amfetamine e metamfetamine, risalendo indietro nel tempo anche di diversi mesi. Non solo: fatta eccezione per il Thc (il principio attivo della cannabis, ndr) possiamo stabilire anche se si tratta di un uso occasionale oppure frequente. La quantità di capelli richiesta è minima: parliamo di appena 80 milligrammi. I risultati in genere sono disponibili entro otto giorni lavorativi. Ovviamente il tutto si svolge nel massimo rispetto della privacy e con garanzia dell’anonimato. In un anno commissioniamo circa un centinaio di test. La percentuale di positività si aggira attorno al 50 per cento. Le sostanze per cui abbiamo maggiori riscontri sono marijuana, specie negli adolescenti, e cocaina”.

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